Alcune persone con Lichen Sclerosus (LS) riescono ad avere una buona qualità di vita alternando pomate al cortisone e creme emollienti.

Tuttavia, in altri casi, questa cura non è sufficiente ad arrestare il progredire della malattia che porta a malformazioni e disfunzioni. Per questo i ricercatori continuano a studiare nuove possibilità di cura che abbiano maggiori benefici a lungo termine.

Le terapie basate sull’energia vengono utilizzate con successo per curare alcune malattie della pelle e, da alcuni decenni, i medici ne stanno valutando la sicurezza e l’efficacia anche nella cura del Lichen Sclerosus. Gli studi sono ancora limitati, ma alcune persone con LS hanno dichiarato di averne tratto beneficio. Per questo molti pazienti sono interessati a conoscerle e sperimentarle. Stiamo parlando di trattamenti come la Fotodinamica (PDT), gli Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità (HIFU), ed i Lasers a CO2 frazionata (FxCO2). Li descriviamo di seguito.

La terapia fotodinamica

La terapia fotodinamica (PDT) è un metodo non invasivo che agisce attraverso tre fattori: l’applicazione sulla cute di un gel fotosensibilizzante (5-ALA), l’irraggiamento con luce rossa a 630 nanometri e l’ossigeno normalmente presente nell’aria. Il gel fotosensibilizzante colpisce in maniera selettiva le cellule che provocano infiammazione e fibrosi, lasciando intatte le cellule sane. Una recente revisione sistematica ha esaminato gli studi riguardo la PDT nel LS per un totale di 337 donne. Dall’analisi dei dati, è risultato che questa terapia ha portato ad un miglioramento significativo dei sintomi. Tuttavia le biopsie, eseguite prima e dopo la terapia, non hanno mostrato cambiamenti visibili. Per questo, sebbene la PDT sembri una cura promettente, sono necessarie ulteriori ricerche per determinarne l’obiettiva efficacia.

Gli Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità

La terapia con Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità (HIFU) rilascia energia termica nel tessuto sottocutaneo. Essa stimola la proliferazione cellulare, la sintesi proteica e la rivascolarizzazione, accelerando così la ricostruzione dei tessuti danneggiati dalla malattia. Negli studi analizzati finora, gran parte delle pazienti con LS ha mostrato miglioramenti significativi in seguito alla terapia HIFU. Tuttavia una bassa percentuale di donne, dopo il trattamento, ha manifestato ustioni cutanee. Una ricerca particolarmente affidabile sulla HIFU ha coinvolto anche alcune persone affette da LS. Si tratta di uno studio multicentrico, randomizzato e controllato che ha permesso di rilevare, in maniera obiettiva, che il trattamento con HIFU ha portato ad effetti curativi migliori rispetto a quelli ottenuti con l’applicazione dei corticosteroidi. Tuttavia, anche in questo caso, il numero di pazienti era limitato. Pertanto, prima di consigliare la cura con HIFU alle persone con LS, sono necessarie ulteriori ricerche.

Laserterapia frazionata con CO2 (FxCO2)

Nella laserterapia frazionata con CO2 il fascio laser viene erogato a piccole zone (spot), alternando parti della pelle trattate e parti non trattate. Questo protegge i tessuti da possibili danni da surriscaldamento e consente un effetto microablativo superficiale. La FxCO2 è stata valutata in 27 donne con LS sintomatico e 24 di esse hanno riferito la risoluzione dei sintomi di prurito e dolore. I limiti principali degli studi come questo sono la mancanza di misure oggettive del miglioramento della malattia, la mancanza di controlli sham* e il trattamento concomitante con clobetasolo. Attualmente è in corso uno studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con sham, che valuta l’efficacia della terapia laser FxCO2 in 40 donne con lichen sclerosus. Una ricerca così ben strutturata potrà certamente dare risposte più affidabili sull’efficacia e sulla sicurezza di questo trattamento.

 La cura alternativa al cortisone

Per identificare cure alternative ai corticosteroidi topici ultrapotenti, che siano al contempo efficaci e sicure, sono necessari ulteriori studi. Per questo al giorno d’oggi i trattamenti emergenti, comprese le modalità basate sull’energia come la PDT, il laser CO2 frazionato e l’HIFU, non vengono consigliati in prima battuta. L’attuale gold standard per il trattamento del LS vulvare è l’unguento topico a base di clobetasolo 0,05% da applicare una volta al giorno per 4 settimane (massimo 12); dopo 4 settimane la frequenza del trattamento può essere ridotta a giorni alterni per altre 4 settimane, quindi si può iniziare la terapia di mantenimento per due volte a settimana.

 

* Controlli sham: con il termine sham si intende un dispositivo medico che ha il solo scopo di funzionare come placebo per studi clinici controllati. Nel caso degli studi sulla FxCO2.

 

Approfondimenti: questo articolo è tratto dalla seguente pubblicazione della Dott.ssa Jill M Krapf et al.: Vulvar Lichen Sclerosus: Current Perspectives, pubblicato su International Journal of Women’s Health.

 

Articolo progetto Lisclea, con la dottoressa Pulvirenti, per una corretta divulgazione e comprensione di alcuni lavori e ricerche attorno al Lichen Sclerosus

* Carola Pulvirenti è Patient Advocate, Infermiera e Giornalista e fa parte del Comitato Scientifico della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmissibili- SIDEMAST.

http://www.carolapulvirenti.it