Sono Miriam (Ndr * nome di fantasia ) e ho 60 anni.

Tutto è iniziato a fine dicembre 2017. Un forte prurito notturno che mi lasciava perplessa, avevo sofferto di candida in passato ma mai con un prurito così forte.
Non riuscivo a fare a meno di grattarmi, tanto da procurarmi le tipiche lesioni da grattamento.

Superato il periodo delle feste, in gennaio vado dalla ginecologa. La quale mi fa diagnosi di candida vulvare. Le spiego che sento qualcosa di strano, che nei rapporti sessuali sento un po’ di fastidio, un piccolo dolore ma lei mi liquida dicendomi che è la secchezza da menopausa.
Mi dà terapia con antimicotico che io non eseguo e di testa mia decido di agire con grosse quantità di fermenti lattici per bocca e a livello vaginale con degli ovuli, i quali mi danno sollievo ( in seguito ho capito che il sollievo era dovuto alla parte “ grassa” degli ovuli che in qualche modo “ idratavano” la vulva).

Continuo per qualche mese imperterrita con ovuli e fermenti lattici. Il prurito si attenua ma in effetti non sparisce. A giugno vado in Asl a fare un pap test con colposcopia ( perché nel frattempo mi avevano riscontrato un papilloma virus) e la ginecologa di turno mi dice di contattare immediatamente la mia ginecologa perché “ lei ha un lichen”. E che è???

Torno a casa e finalmente mi guardo allo specchio. La vulva è completamente bianca, color latte. Mi spavento e chiamo di corsa la mia ginecologa la quale il giorno dopo mi visita e conferma “ è un lichen, ma non ti preoccupare”. Mi dà una terapia a base di crema cortisonica per 20 gg. Ritorno da lei e il lichen è ancora lì. Mi consiglia di andare da una dermatologa perché lei non sa che fare.
Quindi consulto una dermatologa, bravissima, l’unica che mi dà una cura appropriata di qualche mese con la terapia cortisonica a scalare ( cosa importantissima) e mi consiglia di andare da un “ bravo ginecologo” per farmi seguire sui due versanti, lichen e papilloma virus, perché la concomitanza dei due fattori potrebbero portare alla comparsa di un carcinoma vulvare.

Ho ringraziato mille volte questa dermatologa perché è stata quella che mi ha dato le raccomandazioni più pertinenti. Ho fatto altre visite con altri specialisti ma quello che ho notato è che nessuno è in grado di dirti a cosa vai incontro.

Infine l’incontro con questa associazione che mi ha dato importanti informazioni sugli ulteriori specialisti da consultare e soprattutto nel forum di confronto con gli altri mi sono resa conto che ciascuno di noi ha una storia diversa.

Qualche considerazione personale.
Quando ho scoperto di avere il lichen mi è caduta una tegola in testa e ho passato un periodo buio in cui non sapevo cosa fare e non accettavo questo cambiamento nella mia vita. Poi, come dicevo, ho conosciuto questa associazione e nel forum, nel confronto con gli altri, ho capito a cosa sarei andata incontro.
Effettivamente è una patologia che ti colpisce nell’intimo, nel vero senso della parola. Fai fatica a parlarne, con chiunque. Ti senti una donna a metà.

Oggi dopo un anno dalla diagnosi, sono più serena. Innanzitutto perché le mie condizioni non sono così disastrose, come sento raccontare. Non sono più giovincella, non ho da far figli, e questo è un pensiero in meno. Sicuramente influisce negativamente sulla vita sessuale, però mi sento fortunata perché ho un compagno molto comprensivo e paziente. In ultimo, il lichen mi ricorda ogni giorno che devo aver cura di me.