Sono Alessandra, ( *nome di fantasia ) ho 50 anni e sono  residente in provincia di Cuneo.

Nell’estate del 2016 avevo un lieve fastidio sotto il clitoride. Dopo qualche settimana, dal momento che non passava, ho notato un piccolissimo taglietto e la comparsa di due macchie bianche tra le piccole e le grandi labbra.
Incuriosita e un po’ spaventata comincio a navigare su internet e comincio a sospettare che sia lichen in fase iniziale, anche se per fortuna non ho né prurito, né dolore.

Vado dal mio ginecologo il quale esclude il lichen perché non sono ancora in menopausa: ipotizza che possa essere vitiligine e mi indirizza dal dematologo. Quest’ultimo invece riconosce immediatamente il lichen. Comincio la cura con eosina per il taglietto, cortisone la sera e crema emolliente due volte al giorno per un mese.

In breve tempo sto decisamente meglio.
Cambio ginecologa e anche lei conferma il lichen senza bisogno di ulteriori accertamenti.

Dal 2016 ad oggi ho avuto alti e bassi, soprattutto con l’arrivo della menopausa: periodi di bruciore/rossore e dolore ai rapporti alternati a fasi di completa remissione.

A gennaio 2020 ho avuto l’esenzione per patologia rara senza per fortuna aver bisogno di una biopsia. Mi ritengo molto fortunata perché non ho dovuto aspettare molto per una diagnosi e soprattutto me ne sono accorta in fase iniziale.

Al momento ho avuto solamente lievi modifiche anatomiche alle piccole e grandi labbra. Purtroppo di lichen se ne parla ancora troppo poco, pertanto per me il supporto del gruppo facebook è stato fondamentale, sia come sostegno psicologico (i momenti di sconforto ci sono!), ma anche per lo scambio di consigli e informazioni: con esso sono venuta a conoscenza della possibilità di esenzione e della possibilità di trattamenti rigenerativi come il PRP che potrei considerare in futuro.

Anche se non esistono evidenze scientifiche, su di me influisce molto l’alimentazione: mangiando cibi che non infiammano sto decisamente meglio.

Spero che in futuro si abbia meno timore di parlare di questa patologia che probabilmente è più diffusa di quanto si pensi in modo da poter intervenire tempestivamente e ringrazio di cuore Lisclea che lavora duramente per dare voce a noi pazienti.