Abbiamo avuto il piacere di intervistare la dottoressa Carla Lertola, medico specialista in scienza dell’alimentazione. Da qualche tempo collabora anche con il dottor Massimiliano Brambilla e riceve diversi pazienti affetti da lichen sclerosus.

Questa è stata un’occasione importante per parlare di un argomento che riguarda il cibo inteso come strumento per migliorare la nostra vita sia “clinicamente “che “psicologicamente”.

Come gestisce e prende in cura un paziente avente sia problematiche al tratto gastroenterico sia importanti disagi emotivi (ansia, stress, depressione) dovuti per esempio ad una malattia cronica come il lichen sclerosus? Sappiamo che l’intestino è il secondo cervello ma ci può spiegare come può intervenire un medico dietologo in un soggetto del genere?

Per rispondere a questa domanda bisogna innanzitutto tenere presente che la parola dieta deriva dal greco antico diaita ossia stile di vita. In assenza di consigli specifici e personalizzati riguardanti il tratto gastroenterico e l’altra patologia in questione ancora così poco conosciuta, la regola più importante è mantenere proporzioni corrette di macronutrienti.

I carboidrati devono coprire il 55 /60% della quota calorica giornaliera.

Parliamo ovviamente degli amidi perché gli zuccheri semplici. Primo fra tutti il saccarosio ossia il comune zucchero da tavola, non devono essere assunti in misura superiore al 10% della quota totale dei carboidrati.

Le proteine essendo materiale plastico ossia deputato alla crescita e alla rigenerazione cellulare e non materiale energetico come carboidrati e grassi sono necessarie in piccola quantità e quindi devono coprire non più del 15% del fabbisogno.

la restante parte della quota calorica giornaliera è da attribuirsi ai grassi.

Capite dunque com’è sbagliato sbilanciare la dieta e abolire o Ridurre eccessivamente i farinace.i

Un grande classico è quello di togliere la pasta o il pane a cena preferendo grandi quantità proteiche.

Niente di più sbagliato!!

La seconda considerazione è che l’atto di nutrirci è il primo contatto che abbiamo con il mondo e la relazione con il cibo e l’unica relazione vitale che inizia con noi e finisce con noi. Un approccio sereno, consapevole, ben organizzato e fantasioso nei confronti del cibo è sicuramente l’arma vincente per aiutarci soprattutto quando dobbiamo affrontare delle patologie croniche non gravi ma sicuramente invalidanti.

Nella gestione dell’aerofagia e del meteorismo, quali comportamenti consiglia di mettere in pratica riguardo la masticazione e la scelta degli abbinamenti di cibi durante i pasti principali

La domanda è estremamente interessante. Metterei in evidenza non tanto la masticazione o l’abbinamento dei cibi (sicuramente importanti ma non così fondamentali) quanto la regolarità dei pasti e il consumo di alimenti che non favoriscano troppo la fermentazione intestinale e/o non aiutino una buona digestione.

I pasti devono essere tre principali (colazione pranzo e cena) e due spuntini che devono essere gestiti sapientemente tenendo presente che gli adulti non sono organismi in crescita e quindi la scelta di un frutto lontano dai pasti può essere un modo per evitare grosse fermentazioni dopo i pasti principali e uno stratagemma per gestire la fame tra un pasto e l’altro.

Per quanto riguarda la colazione in caso di meteorismo è opportuno ridurre l’uso del latte e preferire lo yogurt o il kefir accompagnati da un prodotto da forno a basso contenuto di zuccheri semplici (fette biscottate o biscotti secchi o meglio ancora pane croccante con poca mollica) o cereali da prima colazione.

Il pranzo e la cena devono essere composti sempre da una porzione di farinacei possibilmente croccanti (pane come già descritto per la prima colazione o pasta rigorosamente al dente o riso preferibilmente bastati o Venere o rosso senza privarsi della variante integrale che non deve essere però pensata come un imperativo categorico tenendo presente anche le preferenze alimentari individuali).

Importante sempre l’abbinamento con una quota proteica (carne pesce formaggi salumi uova o legumi) da variare a seconda del soggetto considerando che i legumi, i formaggi freschi e la carne hanno un potere fermentativo ma devono essere consumati comunque gestendone ovviamente la quantità.

A questo proposito va detto che la necessità proteica è quasi sempre sovrastimata e questo è un errore perché la quota di secondo piatto o di proteine da inserirsi in un piatto unico deve essere assolutamente parca.

Infine, nel pasto non devono mai mancare una giusta quota di verdure che anche in questo caso non devono essere eccessive.

Una porzione pari ai nostri due pugni è più che sufficiente per completare un pasto anche perché grandi quantità di verdure sicuramente non migliorano il meteorismo Ultima considerazione: per evitare il gonfiore addominale è importante cercare di mantenere una buona regolarità intestinale impossibile senza adeguate quantità di acqua da consumarsi continuativamente in giornata.

Una buona attività fisica e l’uso parco ma non eccessivamente ridotto di grassi di condimento (olio extra vergine di oliva in primis) sono fondamentali per mantenere al meglio la performance intestinale.

Quali relazioni sono ad oggi riconosciute tra microbioma intestinale e salute di pelle e mucose? Consiglia dei rimedi o strategie da attuare con l’alimentazione per supportare una buona salute della pelle (ad esempio utilizzo di specifici alimenti e riduzione di altri)?

La salute della pelle è sicuramente correlata a ciò che mangiamo e il microbiota intestinale ha un ruolo chiave in questa relazione.

Mantenere alto livello di batteri “buoni” nel nostro intestino garantisce sicuramente una difesa contro tutti gli agenti patogeni che possono alterare la permeabilità delle mucose intestinali e in genere di tutto il tratto gastroenterico.

Più che parlare di supplementazioni e integrazioni alimentari è importante garantire con un’alimentazione corretta il giusto apporto di vitamine in particolare A, E e C e minerali soprattutto rame, zinco e selenio fondamentali per un buon stato di salute della pelle.

Per fortuna mamma natura ha già pensato alla nostra salute e al nostro benessere facendo in modo che i micronutrienti, quali appunto le vitamine e sali, non siano necessari in dosi eccessive.

Al contrario megadosi, ad esempio, di vitamina C possono essere addirittura dannose favorendo la calcolosi renale e la formazione di radicai liberi e conseguente danno cellulare.

ribadiamo la regola che qualunque supplementazione alimentare deve essere prescritta da un medico esperto e assolutamente personalizzata.

Inoltre, ciò che noto è che spesso porre l’attenzione su uno specifico alimento o su una specifica sostanza irrigidisce psicologicamente il paziente e questo è da evitarsi assolutamente perché l’atto di alimentarci deve essere quanto più possibile naturale spontaneo e direi anche gioioso pur nel rispetto di alcune regole fondamentali come, per esempio, prima tra tutte il comporre sempre il piatto alimentare con carboidrati, proteine e verdure.

Gli schemi troppo rigidi non fanno mai bene alla nostra psiche e portano necessariamente stress che condiziona pesantemente lo stato del nostro intestino favorendo sicuramente le situazioni di disiosi.

Una malattia come il lichen sclerosus è spesso associato a problematiche di alvo stitico o diarroico e molto spesso di candidosi vaginale. Come può venire in aiuto il cibo per regolarizzare l’alvo e controllare l’insorgenza della candida?

Il lichen sclerosus è una patologia che colpisce perlopiù le donne dopo la menopausa momento in cui la carenza di estrogeni peggiora sicuramente le situazioni di stitichezza o di irregolarità intestinale.

Non esiste la “ricetta” alimentare valida per tutte/tutti perché spesso un buon funzionamento dell’intestino è connesso al suo stato di salute precedente all’insorgere del lichen.

Erroneamente pensiamo che solo l’intestino sia il nostro secondo cervello.

in realtà tutto il tratto gastroenterico in particolare lo stomaco risente di tutto quello che è genetico, ormonale, psicologico e legato alla età.

Genericamente si può dire che mangiare regolarmente seguendo lo stile alimentare Mediterraneo aiuta se non altro a mantenere al meglio lo stato immunitario e favorisce una buona salute del microbiota intestinale.

Questo vale anche per le sovra infezioni da candida perché la dieta mediterranea oltre alla arcinota composizione alimentare ha due caratteristiche fondamentali ossia la riduzione degli zuccheri semplici (zucchero da tavola e derivati) e il consumo di porzioni parche di cibo oltre a una buona quantità di fibre contenute nei cereali, nei legumi, negli ortaggi e nella frutta.

Non sottolineeremo mai abbastanza la differenza tra i farinacei che contengono amido e non vanno mai aboliti in nessun pasto e gli zuccheri semplici contenuti nei dolci e nelle bevande zuccherate che sicuramente non sono mai salutari in nessuna situazione in salute e in malattia.

Il lichen sclerosus e la malattia da reflusso gastroesofageo colpiscono a loro modo delle mucose, secondo lei quali relazioni ci sono tra le due malattie e come può essere d’aiuto il cibo per controllare il reflusso (spesso presente in pazienti con Lichen)?

Come ho già espresso in precedenza esiste una correlazione stretta tra tutti i tratti dell’apparato gastroenterico.

Molto spesso lo stato di salute dell’intestino ha una relazione con lo stato di salute dello stomaco e viceversa.

Quando si è in presenza di un reflusso gastrico è fondamentale porre una diagnosi corretta e quindi rivolgersi al proprio medico e/o al gastroenterologo.

Fondamentale il ruolo di un’alimentazione corretta.

Oltre agli stranoti consigli generici relativi a una diminuzione degli alimenti particolarmente acidi e alla restrizione quantitativa dei pasti il miglior consiglio per gestire con successo il riflusso gastrico è quello di ridurre ,senza eliminare ,le porzioni proteiche della cena preferendo alimenti facilmente digeribili come pesci a lisca o a trancio e non particolarmente “gommosi” e di difficile masticazione quali polpo seppia calamaro e formaggi stagionati quali grana o parmigiano che non stimolano particolarmente la secrezione gastrica.

Tra i salumi meglio preferire quelli magri o sgrassabili e carni private del grasso visibile tendenzialmente tenere con ridotto contenuto di connettivo (sicuramente meglio un carpaccio o un roastbeef rispetto a una fiorentina!).

I farinacei sono sicuramente indicati a patto che i primi piatti siano conditi in maniera semplice e i sughi preparati possibilmente con olio a crudo.

Le bevande alcoliche vanno sicuramente ridotte, il caffè limitato e quasi abolito il the e le bevande che contengono acido tannico perché questa sostanza ha il potere di ridurre le peristalsi gastroenteriche aumentando notevolmente il reflusso gastrico.

Ancora una volta l’acqua, in questo caso assolutamente piatta ossia naturale, è la bevanda da preferirsi bevuta possibilmente continuativamente in giornata.

È molto difficile seguire una sana alimentazione, anche escludendo i cibi processati e il cibo spazzatura, la lettura delle etichette non ci aiuta, spesso oscura, nasconde abilmente la presenza di additivi (e la legge lo consente!) o ci lascia nel dubbio con parole come degradato, ristrutturato, reidratato. Come regolarsi? Vale la legge minori ingredienti, maggiore il grado di sicurezza? Senza considerare la provenienza (UE/extra UE, bio/non bio). Come ci dobbiamo comportare al supermercato?

Destreggiarsi con maestria al supermercato e scegliere gli alimenti giusti è sicuramente difficile ma non deve diventare un lavoro.

Non ci stancheremo mai di ripetere che il problema non è il singolo alimento anche poco salutare mangiato una tantum ma la quotidianità alimentare.

Al supermercato per quanto riguarda i cibi freschi soprattutto vegetali cerchiamo di preferenza alimenti raccolti in stagione e vicino a casa nostra, se non altro possibilmente italiani!

Il biologico certificato è sicuramente vincente.

Per quanto riguarda il cibo confezionato la prima regola da rispettare leggendo l’etichetta è che contenga poco zucchero e pochi grassi soprattutto saturi o trans poco salutari.

Gli alimenti devono essere sempre il più possibile semplici con pochi ingredienti questo vale sia quando li cuciniamo sia quando li acquistiamo e quindi è sicuramente vero che minor ingredienti più sicurezza.

 

 

Sito dottoressa Lertola https://www.carlalertola.com/it/