Buongiorno, sono Paolo (nome di fantasia) ho 35 anni ed oggi vi racconto la mia storia.

Da premettere che sono sempre stato uno sportivo agonistico ed ho sempre lasciato un po’ correre i disturbi in generale, lasciando al mio organismo la guarigione.

E circa da un mesetto, che avvertivo delle strane sensazioni al prepuzio-glande (non saprei dire di precisone dove, ma lì) di pizzicorio e prurito dopo i rapporti. Ma, diciamo che associavo il tutto al tipo ed il modo di rapporto che avevo avuto e quindi ho lasciato correre come del resto di abitudine.
Ma sinceramente, avevo anche iniziato a notare un leggero prurito dopo aver fatto pipì ed anche li ho lasciato perdere dicendo a me stesso di bere meno birra (tutto questo in estate e quindi birra fredda). Continuavo a bere birra.

A fine settembre, sotto la doccia al ritorno dalla palestra, noto una macchia rossa piana che partiva dal ventre (dietro, dove c’è il frenulo, che avevo tolto con un frenuloctomia a giugno del 2017 perché si straccio in un rapporto a gennaio) del glande e si estendeva fino alla corona, senza nessun sintomo. Il mattino seguente, sparita!!
A distanza di una settimana dalla comparsa della macchia, la mattina del 4 ottobre del 2018, qualcosa è cambiato. Il mio pene è cambiato. Quella mattina, un bruciore, l’inferno, tanto da metterlo sotto l’acqua fredda, ma niente è servito. Rosso, sia glande che prepuzio.

Fin da subito ho capito che c’era qualcosa che non andava. Non ho mai avuto problemi con il sesso ed il mio pene, mai!!

A fine giornata, il pene bruciava, bruciava sia il glande che il prepuzio, ma bruciava così forte che per sopperire al bruciore non dovevo mai stare fermo e tenere la mente occupata da altro.
Allora, di testa mia faccio il mattino seguente un urino cultura e scoprii di avere un po’ di ematruria. Bene, visita dall’urologo.

Il dottore mi prescrive un citologico delle urine, mi esegue ecografia, mi controlla la prostata dove risulta in flogosi, dicendomi di fare una cura per 4 mesi, in più mi ha accennato che il mio prepuzio stringeva, ed infatti quando andavo per retrarlo mi faceva male.
Eseguo citologico che risulterà negativo. Ma il bruciore non si fermava e diventava sempre più difficile condurre la vita di tutti i giorni. Lo ricontatto. Altra visita altri soldi nel giro di 1 settimana.

Questa volta l’urologo mi prescrive il travocort per tre volte al giorno per 15 giorni. Bene, lo compro e lo applico. Mi bruciava. Chiedo se al dottore se fosse normale e lui mi rispose di si è di continuare.
Il giorno seguente alla terza applicazione (cioè sera), noto delle bollicine sul glande allora decido di non mettere il travocort ed il mattino seguente di ricontattare il dottore. Ma il bruciore continuava ed il prepuzio scorreva a fatica.
Il mattino seguente richiamo e mi dice di sospendere ed applicare olio vea. Mi vuole rivedere. Altri soldi. Rivado a visita e mi dice di applicare olio vea perché a detta sua non c’era niente e mi liquida con un altro appuntamento dopo una settimana e di usare un sapone che adesso non ricordo il nome.

Bruciava, prudeva e mi faceva male!!

Dopo tutto il mese di ottobre, cambio strada e vado dal medico curante. Con un sorriso, mi prescrive un tampone uretrale. Non riesco ad eseguito l’esame per via del dolore, e quindi eseguo un sperminocultura, dove esce KLEBSIELLA PNEUMONIE. 9 giorni di antibiotico e la klebsiella sparisce. Ma il bruciore no.

Dermatologo ex primario, visita e mi diagnostica a detta sua la candida. Cura con violetta genziana ed antimicotico. Ma i disturbi no!
Cambio dermatologo e mi dice Lichen scleroatrofico. Circoncisone e sparisce tutto.

Eseguo un’altra sperminocultura che risulterà negativo. Il pene mi faceva male tanto da andare a metà novembre al pronto soccorso. Visita in reparto urologia e mi fanno la cistoscopia.
Risultato Uretra infiammata, vescica pulita, lieve iniziale di ipertrofia prostatica. 10 giorni di supposte di cortisone e via.

Intanto l’urologo mi mette in lista per la circoncisone, perché il bruciore non si attenuava ed a detta sua la causa era il prepuzio che chiudendosi innescava l’infiammazione.

Intervento il 27 novembre. Non lo faccio, il 27 novembre vado a Milano da un oncologo esperto in tumore del pene e faccio la peninoscopia che risulterà negativa. Mi dice di applicare Luan gel per i rapporti e anche se mi continuava a dare fastidio.

Rapporti che ormai dal 4 ottobre non avevo più. Circoncione il 4 dicembre 2018.

Da quel giorno io HO CAPITO COSA FOSSE IL DOLORE. Per calmare il dolore dopo l’intervento mi hanno dovuto somministrare il toradol endovena.
Torno a casa. Avevo il pene con misure tre volte di più, viola in esterno e che non si apriva più! Controllo al mattino successivo, con medicazione e secondo loro tutto era nella norma, a parte il fatto che trovai al controllo chi fece lo stesso intervento mio, ma che non aveva nessun disturbo. (allora pensai, non siamo tutti uguali e quindi ci può stare)
Situazione di dolore tanto da battere i piedi per terra per una settimana.

Visita privata a distanza di 10 giorni dall’urologo(genio) a pagamento, dove mi dice che c’era ancora edema e che ci voleva del tempo e tutto sarebbe tornato apposto. Allora mi son deciso che nessuno di loro mi sarebbe stato di aiuto ed allora girovagando su google e leggendo alcune storie ho scoperto il gruppo Lisclea. Una mano dal cielo. Mi danno subito un contatto con un urologo a Roma dove in maniera tempestiva mi visita e riconosce che non tutto era normale (anzi niente) come diceva chi mi ha operato, perché per retrarre il prepuzio dopo 20 giorni dall’intervento ho dovuto usare la lidocainam così anche per le varie medicazioni.

Mi prescrive subito due creme da applicare mattino e sera per un mese e ritornare da lui al controllo. Ritorno e la situazione migliora, cioè il bruciore e prurito non lo avevo, ma avevo dolore alla cicatrice che è rimasta fibrotica. Ma stavo meglio tanto è vero che a fine marzo riesco ad avere il mio primo rapporto (ovviamente non del tutto normale, ma mi accontentavo).

Rivado ad aprile a controllo a Roma ed mi mette in lista per il prp. E da allora ho trovato la strada sia fisica che mentale, perché oltre al fisico bisogna anche accettare il tutto perché solo quando si accetta la realtà si trova l’equilibrio.

Ad oggi 19/01/2021 vivo ancora alti e bassi, ma non abbasso mai la guardia ed eseguo controlli periodici, seguendo alla lettera le cure.

Ovviamente dottori che fanno parte dei centri di riferimento.

Lunga, forse anche un po’ confusa, ma purtroppo la confusione oggi c’è, perché non è facile diagnosticare una malattia quando non la di conosce e la superficialità dei dottori che mostrano alle visite, solo perché è una malattia rara, fa paura!!

E fa ancora più male al paziente perché entra con la speranza di essere aiutato, ma al più delle volte non è così.
Oltretutto il genio (urologo che mi ha operato) non ha eseguito neanche istologico, perché a detta sua non c’erano i presupposti. Spero solo che la medicina vada avanti con gli studi, in modo da non far ripetere la storia…….proprio come la mia!